Oggi, 27 gennaio, ricorre in tutto il globo la Giornata della Memoria in commemorazione delle vittime dell'Olocausto. Per celebrare la ricorrenza non è stata scelta una data a caso, in questo giorno infatti ricade l'anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Era il 1945.
Auschwitz rappresentava il complesso di campi di concentramento più esteso mai realizzato dal regime nazista. Esso comprendeva tre campi principali e diversi sotto-campi. L'area visitabile al giorno d'oggi è conosciuta con il doppio nome di Auschwitz - Birkenau, ad indicare sia il campo di concentramento originario, sia il secondo dei tre campi maggiori, Birkenau appunto, che fungeva anche da campo di sterminio.
Il sito è facilmente raggiungibile in circa 1 ora e 20 di bus da Cracovia e i due campi sono a loro volta collegati con una frequente navetta gratuita che in soli 5 minuti fa la spola da uno all'altro.
A mio parere la visita ad Auschwitz - Birkenau dovrebbe rappresentare un obbligo di legge per ogni essere umano. E' un'esperienza letteralmente agghiacciante ma necessaria.
Ricordo bene il magnifico sole di quel giorno. Il termometro sfiorava i 30°, io però avevo il gelo dentro. Nulla potrà impedire all'angoscia, all'orrore e al tormento di sovrastarvi. Vorrete scappare, ma è un dovere non farlo. Dovete restare per comprendere, per vivere quel luogo con la massima attenzione e l'estremo rispetto che gli sono dovuti.
Non scrivo oltre perché provo disagio ad esprimermi su questo tema, meglio lasciar fare alle immagini. Pur rappresentando solo un piccolo assaggio del turbinio di emozioni negative in cui verrete catapultati, sono certamente più efficaci di qualsiasi parola.
Fortunatamente al rientro vi attende quel gioiellino di Cracovia per coccolarvi. Ne avrete bisogno.
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