Con
immenso piacere oggi riprendo la rubrica The Pub Map che avevo inaugurato qui.
D’altronde
dopo un lungo viaggio in Scozia non potrebbe essere altrimenti. La vostra
Esploratrice Golosa ha accumulato ulteriore, abbondante e succulento materiale a
proposito. Addirittura mi sono imbattuta in quello che senza ombra di dubbio
posso proclamare il pub dove ho meglio pasteggiato in tutto il Regno Unito. Si
tratta dell’Applecross Inn, naturalmente in quel di Applecross.
Applecross
è un minuscolo e grazioso villaggio - anzi ad essere onesti sarebbe più
corretto definirlo come una schiera di pittoresche case imbiancate a calce – affacciato
sul mare in una remota area delle Highlands nord occidentali. Qui regna la quiete
assoluta e si viene totalmente avvolti da un impagabile senso di solitudine. Quella
solitudine positiva che nasce dal contatto con una natura tanto estrema e
travolgente. Soffermatevi a sorseggiare una buona Ale su una delle panche che
ammirano le colline di Skye e la costa meridionale dell’isola di Raasay sbucare
dalle onde e mi direte…
Due passi
in questo angolino incantato di Scozia e una pinta fronte mare era in effetti
proprio quello che io e il maritozzo avevamo previsto dalla nostra sosta. Non
avevamo alcuna intenzione di pranzare in quanto la mattina stessa, dopo aver
saccheggiato una favolosa bakery dotata di ogni ben di Dio, ci siamo goduti un
abbondante colazione dolce e ci siamo fatti ingolosire da un’invitante pagnotta
con semi di zucca del diametro di circa 30 cm che ci avrebbe dovuto sfamare
fino a sera ma che in realtà è stata interamente spazzolata lungo il tragitto,
tanto che una volta giunti ad Applecross ne erano rimaste solo poche briciole. Ecco però che t’imbatti nell’Applecross Inn, un caratteristico pub affacciato
sull'oceano, la cui incantevole posizione e il cui aspetto così tipicamente british
non può che invogliarti ad entrare per poi conquistarti una volta varcata la
soglia. Impossibile non rimanere affascinati dal suo caldo ambiente in legno
che profuma di antico, dalla sua accogliente vivacità – non c’è anima viva
fuori, sembrano essersi rifugiati tutti qua dentro! – e, ultimo ma non per
importanza, dalla sua sorprendente offerta gastronomica.
E non c’è
niente da fare, ti avvicini al bancone per portar via una rossa locale da gustare in riva al mare ma quasi senza rendertene conto ti ritrovi seduta al
tavolo con la voglia di ordinare tutto il menù. Menù che in realtà all’Applecross
Inn non esiste. O meglio, non esiste un menù cartaceo, le prelibatezze proposte
sono infatti elencate sull’enorme lavagna all’ingresso perché l’offerta,
specializzata in piatti a base di pescato locale, cambia giornalmente secondo
la disponibilità. Va da sé che la materia prima è freschissima, oltre ad essere
preparata egregiamente. Maledico ancora oggi l’ingordigia di quella mattina!
Non avrei dovuto abbuffarmi di dolci e pane, avrei dovuto aspettare di essere
all’Applecross Inn per farlo! Naturalmente non ero affamata, ma non potevo
proprio andarmene senza assaggiare nulla. Questo pub meritava una sosta solo per
la filosofia gastronomica, per di più quella lavagna riportava squisitezze così particolari e invitanti!
Con l’intento
di mantenermi leggera, opto per la zuppa del giorno a base di patate dolci e
peperoni e per un una porzione small di
capesante. La zuppa era strepitosa! Cremosa e gustosissima, ha fatto gioire il
mio palato in un delicato altalenarsi di sentori dolci e lievemente piccanti.
Io, da sempre in lotta con verdure e ortaggi, che vado in estasi per una zuppa?
Ebbene sì! Questa non è una zuppa, è la
Signora zuppa. Cucchiaiate così squisite da equivalersi in termini di piacere a
quelle, sicuramente a me più familiari, di affondo in un dolce cremoso. E
sapendo – se non ricordate leggete qui - quanto amo l’arte pasticcera, direi
che non c’è bisogno di aggiungere altro.
Dopo una
zuppa così le aspettative per la capesante, che già di norma amo alla follia,
erano elevatissime. E sono state pienamente soddisfatte. La porzione da
antipasto consisteva in realtà in un’unica conchiglia. Una capasanta che da
sola è valsa tutte le altre provate fino a quel momento. Grande, tenera e succosa,
per di più arricchita da goduriosissimi riccioli di bacon croccante. Un momento
di estremo piacere gastronomico.
Ed è così
che l’Applecross Inn mi ha fatto capitolare. Se siete di passaggio in Scozia
rappresenta una tappa obbligata, seppur non sia propriamente immediato arrivare
fino a qui. Come già vi ho accennato, Applecross si trova in una regione remota
delle Highlands dove non vi troverete di certo a passare per caso. Se
vi spingerete da queste parti è perché lo avete voluto e fareste benone a volerlo!
L’Applecross Inn rappresenterà il vostro faro nel mezzo di una natura solitaria
e la vostra meritata ricompensa dopo kilometri di curve, infatti, oltre a
saziare il vostro stomaco brontolante, qui potrete anche riposare le vostre
ossa in una delle stanze della locanda che, pur non avendo provato, mi sento di
consigliare solo per il contesto idilliaco in cui è immersa.
E un po’
di fatica questo posto incantato la dovrà pure valere! Per raggiungere
Applecross ci sono infatti solo due strade percorribili e manco a dirlo io e il
maritozzo le abbiamo battute entrambe. C’è la tortuosa stradina costiera puntellata da pittoreschi cottage solitari che
salendo verso nord in direzione Shieldaig vi permetterà di ammirare belle
spiagge e incantevoli baie incastonate a ridosso delle montagne oppure c’è la
ancora più spettacolare Belach Na Ba, la terza strada più alta del Regno Unito,
nonché il più lungo tratto in salita del Paese che arriva a raggiungere una pendenza del
20%. Ma non spaventatevi, né scoraggiatevi, la strada non è così terribile come
potrebbe sembrare. Si tratta infatti di una classica single track scozzese con piazzole di passaggio frequenti, i cui
tornanti offrono un’ottima visibilità dei mezzi provenienti dal senso opposto
che, contrariamente alle previsioni, non sono pochi. Certamente molto dipende
anche dalle condizioni meteorologiche, va da sé che non è consigliabile attraversare
il passo se immerso in fitte nubi grigie. Se il tempo lo consente però non rinunciatevi,
Belach Na Ba vi regalerà viste a dir
poco mozzafiato e, perché no, qualche salita da brivido.
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