domenica 4 ottobre 2015

IL MEGLIO DELLA SCOZIA


21 giorni per 2588 miglia (ovvero 4165 kilometri), 5 traghetti e lunghe non quantificabili scarpinate. Questa è stata la mia Scozia. Un on the road meraviglioso, dove le emozioni sono state molte più delle miglia percorse.




Quante cose ho da raccontarvi su questo incantevole Paese! Tenetevi pronti perché nei prossimi mesi ve ne parlerò spesso! A dire la verità avevo già cominciato a farlo con questo breve post, ma ora è il momento di entrare nel vivo e lo farò partendo da una questione fondamentale: cosa vedere? Dove andare? La risposta ideale sarebbe tutto e ovunque, ma, si sa, spesso non si hanno a disposizione molti giorni e bisogna fare una scelta. La Scozia però merita di essere approfondita, richiede tempo, e io francamente mi dirigerei verso questa amena parte del pianeta solo con a disposizione almeno un paio di settimane. Sì, c’è Edimburgo – della quale vi parlerò approfonditamente nei prossimi post - che è una città magica, tra le più belle al Mondo a mio parere, e che in due giorni pieni si può tranquillamente visitare, ma considerate anche che i voli verso la città o la vicina Glasgow non sono economici. Non aspettatevi di trovare un a/r a 50€ come succede tranquillamente con Londra o altre grandi città europee. Io erano anni che tenevo d'occhio questa parte del globo e non ho mai, nemmeno fuori stagione, trovato voli anche solo lontanamente a buon mercato. Di conseguenza più giorni state e più ammortizzerete il costo aereo. Inoltre, a prescindere dal fatto che l’estate è senza dubbio il periodo ideale per visitare la Scozia, se partite ad agosto, quando tutte le tratte subiscono un notevole rincaro ma anche periodo di ferie obbligate per la maggioranza di ahinoi italiani, avrete paradossalmente ancora più convenienza visto che anche mete usualmente più convenienti in quel periodo non sono proprio abbordabili. Ma ricordate soprattutto che, nonostante la magnificenza di Edimburgo e degli innumerevoli incantevoli borghi in cui incapperete nel vostro viaggio, in Scozia a fare la differenza è la natura. Selvaggia, indomita, primitiva, idilliaca, drammatica. E per godervela appieno dovete recarvi nell’estremo nord ovest. E’ qui che il Paese vi prenderà il cuore. E’ qui che incontrerete la vera Scozia.


Trovo opportuno precisarlo perché molti tra amici e conoscenti che si sono diretti in terra scozzese hanno effettuato lo stesso classico giro che porta a ovest verso Skye, per poi spingersi ad est costeggiando Loch Ness fino a Inverness, e che infine li ha visti scendere nuovamente verso sud per chiudere il cerchio. Non che il versante orientale non meriti, semplicemente non rappresenta il meglio dello Scozia, anzi non rappresenta la vera Scozia, quella selvaggia e incontaminata delle Highlands nord occidentali, quella dei caratteristici paesaggi da film (o meglio da fiaba) in cui ti aspetti di imbatterti qui dove svetta la croce di Sant’Andrea. Intendo dire che se per esempio si venisse catapultati da queste parti senza saperlo, ognuno di noi, guardandosi attorno, direbbe “Non ho dubbi, mi trovo in Scozia!”.



Voglio quindi a grandi linee – seguiranno post più dettagliati sulle singole zone  - proporvi il mio tour ideale, indicandovi quelle tappe che reputo assolutamente irrinunciabili. A seconda di dove atterrerete, si parte da Edimburgo o Glasgow e ci si dirige verso la cittadina di Stirling che merita una sosta. Si sale costeggiando la sponda occidentale di Loch Lomond e si prosegue verso nord fino ad attraversare Glen Coe, il glen (una valle dalla forma allungata, stretta tra colli e montagne) più affascinante di tutta la Scozia. I suoi struggenti e intensi panorami hanno fatto da sfondo a tutti i più famosi film ambientati in terra scozzese: la saga di Harry Potter e Braveheart, per citare i più noti. Semplicemente imperdibile. 




Proseguite verso la strada nota come Road to the Isles in quanto conduce al porticciolo da cui salpano i traghetti diretti a molte delle isole che si affacciano sulla costa ovest del Paese. Questo tratto, che da Fort William porta fino a Mallaig è molto scenografico, merita più di una sosta e numerose deviazioni dalla strada principale. Giunti a Mallaig imbarcatevi per la magnifica isola di Skye a cui dovrete dedicare 2 giornate piene. La meta successiva è ancora una volta un’isola, quella di Lewis & Harris, la maggiore delle Ebridi Esterne, che pur essendo geograficamente un’unica entità, politicamente consta di due realtà ben distinte. Per raggiungere questa selvaggia terra emersa dovete prendere il traghetto dal molo di Uig, nell’estremo nord dell’Isola di Skye. Qui ritornerete nuovamente dopo aver trascorso due giorni  tra le magnifiche spiagge e i numerosi siti preistorici di Lewis & Harris.  Attraverserete nuovamente tutta Skye e questa volta ve la lascerete alle spalle via terra superando lo Skye Bridge che collega l’isola a Kyle of Lochalsh sulla “terraferma”. Da qui percorrete le poche miglia che vi separano da Eilean Donan Castle, il più suggestivo dei tanti castelli scozzesi. 


A questo punto cominciate a salire verso nord, verso le zone meno battute ma più autentiche e selvagge, dove è custodito l’originale spirito della regione delle Highlands. A questo proposito voglio subito sfatare un falso mito. In molti mi hanno espresso la loro perplessità a spingersi fino a qui “perché mi hanno detto che le strade sono brutte”. Bene, non è vero. Avessimo noi delle strade curate come quelle scozzesi! Se qui piovesse come in Scozia il nostro manto stradale sarebbe disseminato da tanti di quei crateri da rendere necessario l’uso dell’elicottero anche per il minimo spostamento! Le strade, anche le più isolate, sono sicure, ben tenute e curate. Forse quindi ciò che spaventa è che le strade ad una sola carreggiata diventano più frequenti? Beh, se il problema è questo, abbandonate ogni timore. Innanzitutto i passing place, gli spiazzi che consentono la sosta o il passaggio delle auto che provengono dal senso di marcia opposto, sono molto frequenti e ben segnalati, inoltre vi assicuro che inevitabilmente avrete già familiarizzato con questo tipo di strade perché di certo le avrete percorse in precedenza, nel tragitto che avete fatto per arrivare fino a qui. E’ impossibile fare un on the road in Scozia e non percorrere le mitiche stradine dotate di passing place, che poi sono anche quelle che vi regaleranno i panorami più indimenticabili.



Bene, torniamo in carreggiata (per restare in tema!) e cominciamo quindi a salire verso nord, costeggiando talvolta il mare, talvolta un loch o attraversando qualche maestoso glen. Da queste parti l’indiscussa protagonista è un’indomita Madre Natura, nella quale ogni tanto scorgerete, incastonato qua e là, qualche minuscolo e suggestivo villaggio – o meglio gioiello - che con i suoi incantevoli cottage – ah quanto ne vorrei uno tutto per me! - affacciati su una baia isolata vi farà credere di essere capitati nel mezzo di un set cinematografico. Plockton, Applecross, Ullapool (graziosa cittadina portuale che, oltre a Skye, costituisce un’alternativa via d’accesso alle Ebridi Esterne) e su fino a Durness, giusto per citarne qualcuno.





Siamo pur sempre in un'isola, non vi stupirà quindi sapere che le protagoniste assolute sono le spiagge. E’ qui, lungo tutta la linea costiera occidentale e settentrionale delle Highlands, che troverete sconfinate distese sabbiose da lasciarvi senza fiato. Spiagge incontaminate, di una bellezza solitaria e selvaggia, dove poter passeggiare per miglia accompagnati solo dallo scrosciare del mare, dal soffiare del vento e dal vociare degli uccelli marini. Senza accorgermene ho passato ore a vagare sulle spiagge scozzesi, totalmente rapita dalle altalenanti maree e dai doni che la natura ha offerto a questo pezzo di mondo, con una serenità d’animo come poche volte mi è capitato nella vita, ma allo stesso tempo con il cuore agitato per le emozioni che solo la potenza della natura ha il privilegio di far conoscere. Se potessi trascorrere una sola ora al giorno passeggiando lunga una delle tante spiagge che ho incontrato a zonzo per la terra scozzese, credo potrei raggiungere uno stato di beatitudine perenne, in pace e totale armonia con l’universo intero.





Non meno suggestive sono le frastagliate coste rocciose e i loro maestosi promontori sovrastati da fari solitari. C’è Dunnet Head, il punto più settentrionale della terraferma britannica, o Duncansby Head nei cui pressi sorgono minacciose da un mare spesso infuriato spettacolari formazioni rocciose naturali.





E non è ancora finita. In questo lembo remoto di terra troverete anche due castelli degni di nota. L’Ardvreck Castle, isolatissimo, si protende nelle acque del Loch Assynt attraverso una stretta lingua di terra che si dirama dalla terraferma. In realtà si tratta ormai di un rudere ma è così suggestivo e così tipicamente scozzese che di certo ne resterete incantati! Castle of Mey, situato tra Dunnet Head e John O’Groats, è al contrario ancora perfettamente conservato ed è dotato di un vasto e bellissimo parco.



Terminata la visita a Castle of Mey potete, a seconda dei giorni che avete a disposizione, scendere direttamente verso Edimburgo, dedicare almeno 48 ore alla città e poi ripartire verso casa oppure potete continuare con l’esplorazione dell'est di cui vi parlerò prossimamente. Naturalmente la seconda ipotesi è altamente preferibile, con questo post sapete però cosa a mio avviso non potete proprio tralasciare se avete in programma un viaggio in Scozia.

Non vedete l’ora di partire, vero?

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