21 giorni per 2588 miglia (ovvero 4165 kilometri), 5 traghetti e lunghe non quantificabili scarpinate. Questa è stata la mia Scozia. Un on the road meraviglioso, dove le emozioni sono state molte più delle miglia percorse.
Quante cose ho da raccontarvi su questo incantevole Paese! Tenetevi
pronti perché nei prossimi mesi ve ne parlerò spesso! A dire la verità avevo
già cominciato a farlo con questo breve post, ma ora è il momento di entrare
nel vivo e lo farò partendo da una questione fondamentale: cosa vedere? Dove
andare? La risposta ideale sarebbe tutto e ovunque, ma, si sa, spesso non si hanno a
disposizione molti giorni e bisogna fare una scelta. La Scozia però merita di
essere approfondita, richiede tempo, e io francamente mi dirigerei verso questa
amena parte del pianeta solo con a disposizione almeno un paio di settimane.
Sì, c’è Edimburgo – della quale vi parlerò approfonditamente nei prossimi post
- che è una città magica, tra le più belle al Mondo a mio parere, e che in due
giorni pieni si può tranquillamente visitare, ma considerate anche che i voli
verso la città o la vicina Glasgow non sono economici. Non aspettatevi di
trovare un a/r a 50€ come succede tranquillamente con Londra o altre grandi
città europee. Io erano anni che tenevo d'occhio questa parte del globo e
non ho mai, nemmeno fuori stagione, trovato voli anche solo lontanamente a buon
mercato. Di conseguenza più giorni state e più ammortizzerete il costo aereo.
Inoltre, a prescindere dal fatto che l’estate è senza dubbio il periodo ideale
per visitare la Scozia, se partite ad agosto, quando tutte le tratte subiscono
un notevole rincaro ma anche periodo di ferie obbligate per la maggioranza di ahinoi
italiani, avrete paradossalmente ancora più convenienza visto che anche mete
usualmente più convenienti in quel periodo non sono proprio abbordabili. Ma
ricordate soprattutto che, nonostante la magnificenza di Edimburgo e degli
innumerevoli incantevoli borghi in cui incapperete nel vostro viaggio, in
Scozia a fare la differenza è la natura. Selvaggia, indomita, primitiva, idilliaca,
drammatica. E per godervela appieno dovete recarvi nell’estremo nord ovest. E’
qui che il Paese vi prenderà il cuore. E’ qui che incontrerete la vera Scozia.
Trovo opportuno precisarlo perché molti tra amici e conoscenti che si
sono diretti in terra scozzese hanno effettuato lo stesso classico giro che
porta a ovest verso Skye, per poi spingersi ad est costeggiando Loch Ness fino a
Inverness, e che infine li ha visti scendere nuovamente verso sud per chiudere il cerchio. Non
che il versante orientale non meriti, semplicemente non rappresenta il meglio
dello Scozia, anzi non rappresenta la vera Scozia, quella selvaggia e
incontaminata delle Highlands nord occidentali, quella dei caratteristici paesaggi
da film (o meglio da fiaba) in cui ti aspetti di imbatterti qui dove svetta la
croce di Sant’Andrea. Intendo dire che se per esempio si venisse catapultati da
queste parti senza saperlo, ognuno di noi, guardandosi attorno, direbbe “Non ho
dubbi, mi trovo in Scozia!”.
Voglio quindi a grandi linee – seguiranno post più dettagliati sulle
singole zone - proporvi il mio tour
ideale, indicandovi quelle tappe che reputo assolutamente irrinunciabili. A
seconda di dove atterrerete, si parte da Edimburgo o Glasgow e ci si dirige
verso la cittadina di Stirling che merita una sosta. Si sale costeggiando la
sponda occidentale di Loch Lomond e si prosegue verso nord fino ad attraversare
Glen Coe, il glen (una valle dalla forma allungata, stretta tra colli e montagne)
più affascinante di tutta la Scozia. I suoi struggenti e intensi panorami hanno
fatto da sfondo a tutti i più famosi film ambientati in terra scozzese: la saga
di Harry Potter e Braveheart, per citare i più noti. Semplicemente imperdibile.
Proseguite verso la strada nota come Road
to the Isles in quanto conduce al porticciolo da cui salpano i traghetti
diretti a molte delle isole che si affacciano sulla costa ovest del Paese.
Questo tratto, che da Fort William porta fino a Mallaig è molto scenografico,
merita più di una sosta e numerose deviazioni dalla strada principale. Giunti a
Mallaig imbarcatevi per la magnifica isola di Skye a cui dovrete dedicare 2
giornate piene. La meta successiva è ancora una volta un’isola, quella di Lewis
& Harris, la maggiore delle Ebridi Esterne, che pur essendo geograficamente
un’unica entità, politicamente consta di due realtà ben distinte. Per
raggiungere questa selvaggia terra emersa dovete prendere il traghetto dal molo
di Uig, nell’estremo nord dell’Isola di Skye. Qui ritornerete nuovamente dopo
aver trascorso due giorni tra le
magnifiche spiagge e i numerosi siti preistorici di Lewis & Harris. Attraverserete nuovamente tutta Skye e questa
volta ve la lascerete alle spalle via terra superando lo Skye Bridge che collega
l’isola a Kyle of Lochalsh sulla “terraferma”. Da qui percorrete le poche
miglia che vi separano da Eilean Donan Castle, il più suggestivo dei tanti
castelli scozzesi.
A questo punto cominciate a salire verso nord, verso le zone
meno battute ma più autentiche e selvagge, dove è custodito l’originale spirito
della regione delle Highlands. A questo proposito voglio subito sfatare un
falso mito. In molti mi hanno espresso la loro perplessità a spingersi fino a
qui “perché mi hanno detto che le strade sono brutte”. Bene, non è vero.
Avessimo noi delle strade curate come quelle scozzesi! Se qui piovesse come in
Scozia il nostro manto stradale sarebbe disseminato da tanti di quei
crateri da rendere necessario l’uso dell’elicottero anche per il minimo spostamento!
Le strade, anche le più isolate, sono sicure, ben tenute e curate. Forse quindi
ciò che spaventa è che le strade ad una sola carreggiata diventano più
frequenti? Beh, se il problema è questo, abbandonate ogni timore. Innanzitutto
i passing place, gli spiazzi che
consentono la sosta o il passaggio delle auto che provengono dal senso di marcia opposto,
sono molto frequenti e ben segnalati, inoltre vi assicuro che inevitabilmente
avrete già familiarizzato con questo tipo di strade perché di certo le avrete
percorse in precedenza, nel tragitto che avete fatto per arrivare fino a qui.
E’ impossibile fare un on the road in Scozia e non percorrere le mitiche
stradine dotate di passing place, che
poi sono anche quelle che vi regaleranno i panorami più indimenticabili.
Bene, torniamo in carreggiata (per restare in tema!) e cominciamo
quindi a salire verso nord, costeggiando talvolta il mare, talvolta un loch o attraversando
qualche maestoso glen. Da queste parti l’indiscussa protagonista è un’indomita
Madre Natura, nella quale ogni tanto scorgerete, incastonato qua e là, qualche
minuscolo e suggestivo villaggio – o meglio gioiello - che con i suoi
incantevoli cottage – ah quanto ne vorrei uno tutto per me! - affacciati su
una baia isolata vi farà credere di essere capitati nel mezzo di un set
cinematografico. Plockton, Applecross, Ullapool (graziosa cittadina portuale
che, oltre a Skye, costituisce un’alternativa via d’accesso alle Ebridi
Esterne) e su fino a Durness, giusto per citarne qualcuno.
Siamo pur sempre in un'isola, non vi stupirà quindi sapere che le protagoniste assolute sono le spiagge. E’ qui, lungo tutta la
linea costiera occidentale e settentrionale delle Highlands, che troverete
sconfinate distese sabbiose da lasciarvi senza fiato. Spiagge incontaminate, di
una bellezza solitaria e selvaggia, dove poter passeggiare per miglia accompagnati
solo dallo scrosciare del mare, dal soffiare del vento e dal vociare degli
uccelli marini. Senza accorgermene ho passato ore a vagare sulle spiagge
scozzesi, totalmente rapita dalle altalenanti maree e dai doni che la natura ha offerto a questo pezzo di
mondo, con una serenità d’animo come poche volte mi è capitato nella vita, ma
allo stesso tempo con il cuore agitato per le emozioni che solo la
potenza della natura ha il privilegio di far conoscere. Se potessi trascorrere
una sola ora al giorno passeggiando lunga una delle tante spiagge che ho
incontrato a zonzo per la terra scozzese, credo potrei raggiungere uno stato di
beatitudine perenne, in pace e totale armonia con l’universo intero.
Non meno suggestive sono le frastagliate coste rocciose e i loro maestosi promontori sovrastati da
fari solitari. C’è Dunnet Head, il punto più settentrionale della terraferma
britannica, o Duncansby Head nei cui
pressi sorgono minacciose da un mare spesso infuriato spettacolari formazioni
rocciose naturali.
E non è ancora finita. In questo lembo remoto di terra troverete anche
due castelli degni di nota. L’Ardvreck
Castle, isolatissimo, si protende nelle acque del Loch Assynt attraverso
una stretta lingua di terra che si dirama dalla terraferma. In realtà si tratta ormai
di un rudere ma è così suggestivo e così tipicamente scozzese che di certo ne resterete incantati! Castle of
Mey, situato tra Dunnet Head e John
O’Groats, è al contrario ancora perfettamente conservato ed è dotato di un
vasto e bellissimo parco.
Terminata la visita a Castle of
Mey potete, a seconda dei giorni che avete a disposizione, scendere
direttamente verso Edimburgo, dedicare almeno 48 ore alla città e poi ripartire
verso casa oppure potete continuare con l’esplorazione dell'est di cui
vi parlerò prossimamente. Naturalmente la seconda ipotesi è altamente
preferibile, con questo post sapete però cosa a mio avviso non potete proprio
tralasciare se avete in programma un viaggio in Scozia.
Non vedete l’ora di partire, vero?
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