Oltre ai tanti eventi, come il Mercato Metropolitano, che rientrano nel calendario ufficiale di EXPO, a Milano sono sorte tante altre iniziative che giustamente ne cavalcano l’onda. Si tratta spesso di progetti temporary, destinati a durare per un periodo di tempo limitato, a grandi linee coincidente con le date dell’Esposizione Universale. Il Langosteria Fish Bar è uno di questi. Inaugurato a fine maggio e aperto per tutta l’estate, fino al 15 settembre incluso, viene ospitato nell’Art Garden dello Superstudio Più di via Tortona, indirizzo noto ai milanesi per dare spazio ad eventi e manifestazioni inerenti prevalentemente l'arte, la moda e il design. L’area, molto curata e ideata per catapultaci direttamente in vacanza, è organizzata attorno a diverse isole gastronomiche dove la protagonista è la cucina di mare. Non a caso l’ideatore del progetto è il fondatore di Langosteria 10, ristorante milanese noto agli amanti del buon pesce fresco e che qui ripropone alcuni dei piatti che hanno contribuito alla sua fama.
I chioschi dedicati alle eccellenze di mare sono tre: Oyster & Raw Fish dove troverete un’ampia scelta di crudi di pesce; Lobster, Crab & Salad che vede da una parte granchio reale e astice, dall’altra la classica insalata di mare e una versione rivisitata a base di polpo e farro; Fish Kitchen che spazia dal fritto al tonno scottato, fino ai primi piatti. Ho dato il via alle mie degustazioni con un crudo di mare comprendente orata, branzino e tonno freschissimi e ho continuato con il King Crab alla Catalana, sempre buonissimo, cotto e condito alla perfezione. Tanto che c’ero, non potevo farmi mancare anche il gazpacho con aragosta, altro piatto di altissimo livello con un’aragosta preparata sapientemente e un gazpacho delizioso, perfettamente equilibrato (il cetriolo una volta tanto non copre tutti gli altri sapori ma, dosato nella giusta misura, contribuisce alle ricche gustose sfumature di questa freschissima crema estiva), tanto buono da non averne mai provati di migliori, nemmeno in Andalusia.
Il Langosteria Fish Bar non è però solo mare, è anche terra. Innanzitutto
grazie alle proposte di Foodscovery, la piattaforma web che contribuisce a far
conoscere al di fuori della propria realtà locale le eccellenze
enogastronomiche nazionali, offrendo i prodotti dei migliori laboratori
artigianali italiani. Presso il loro stand mi sono fatta tentare dalla tartara
di podolica (per chi non lo sapesse, è una razza bovina che viene allevata nell’Appennino meridionale, dalla Campania fino a Puglia e Calabria) con spuma
di pecorino e ho fatto benissimo! Molto buona e saporita la carne,
delicatissima la spuma di pecorino. Sempre parlando di terra, un assaggio della
focaccia al formaggio di Recco, quella della nota focacceria Manuelina, era un
obbligo. L’ho apprezzata ma senza troppi entusiasmi, diciamo che ne ho provate
di migliori.
Per accompagnare tutte queste prelibatezze, avrete l’imbarazzo della scelta tra cocktail ricercati e una ricca selezione di vini, Champagne incluso.
Per accompagnare tutte queste prelibatezze, avrete l’imbarazzo della scelta tra cocktail ricercati e una ricca selezione di vini, Champagne incluso.
E per concludere doveroso è stato il bis di granita siciliana,
grazie nientemeno che alla presenza del furgoncino della nota pasticceria
Campidoglio di Sant’Agata di Militello. Io, che qui avevo già dichiarato il mio
amore smisurato per la granita siciliana, quella vera, non potevo perdere
l’occasione di gustarmi questa mia adorata prelibatezza addirittura senza quasi muovermi da casa, proprio nel bel mezzo della Palude Padana. Il responso, non a
sorpresa visto che ho già avuto il piacere di assaporare le granite di
Campidoglio proprio nella loro sede storica, è una promozione a pieni voti. E’
proprio lei, la vera granita sicula, con le fragole fresche in un caso e vero
caffè espresso nell’altro e con l’inconfondibile panna vellutata e corposa che solo nell’Isola
riesco a trovare così deliziosa.
L’ambientazione, con i chioschi tra i quali potersi aggirare
liberamente, alternati da salottini circondati dal verde dopo poter invece
mangiare comodamente seduti, è davvero molto piacevole alla vista e decisamente
ben pensata, ma per i miei gusti l’atmosfera è un po’ troppo snob. Per carità,
probabilmente è solo un mio disagio dovuto al fatto che non sono abituata a contesti
così esclusivi e raffinati, ma credo che un’aria più informale e rilassata
sarebbe più appropriata e attirerebbe più visitatori (il paragone
con il Mercato Metropolitano mi sorge spontaneo). Per esempio credo si
respirerebbe un’aria più leggera se appena entrati non si fosse assaliti da hostess
e steward pronti a ripetere più e più volte l’intuitivo “funzionamento” degli
spazi. Figlioli gentili e accoglienti, nulla da dire, ma accidenti mi sentivo
quasi pedinata, bastava infatti che indugiassi un attimo davanti a un chiosco
per far sì che sopraggiungessero prontamente per chiedermi se ci fosse bisogno
di aiuto e se mi fosse già stato spiegato come muovermi. A loro sono da
aggiungere i numerosi e impeccabili camerieri vestiti di tutto punto, manco ci
trovassimo in un ristorante stellato.
Consapevole che questa mia osservazione sia assolutamente opinabile, non credo lo sia invece il mio disappunto per i prezzi, o meglio forse dire per il rapporto quantità/prezzo. Che siamo di fronte a prodotti artigianali di primissima qualità l’ho già detto e lo ribadisco, però torniamo sul pianeta Terra per favore. Pagare 6€ per quattro quadratini di focaccia di Recco è una rapina a mano armata. Punto. Sborsare 5€ per un bicchierino minuscolo di granita solo perché siamo nella ricca Milano, quando in Sicilia nella stessa pasticceria e per lo stesso prezzo mi gusterei due bicchieroni contenti la metà in più del prodotto, anche no. Idem dicasi per le portate a base di pesce, freschissimo e lavorato con maestria, ma servito in porzioni da tapas. E lo affermo con la consapevolezza che una materia prima di tale livello non può e non deve essere svenduta.
Insomma, mangiando in due tutte le golosità che vi ho descritto e
soprattutto a fronte di una spesa di quasi 70€
bevande escluse, io e il maritozzo ci siamo avviati verso casa con ancora un certo
languorino.
Non mi piace fare critiche, l’obiettivo di questo blog è infatti
quello di far conoscere luoghi e ristori che mi hanno conquistato per la loro bellezza o con il gusto. Il Langosteria Fish Bar effettivamente merita, altrimenti non ne
avrei parlato. Una volta però. Per togliersi lo sfizio.
Peccato perché sono convinta che se il concept fosse lievemente
rivisto e soprattutto i prezzi fossero
ridimensionati, potrebbe davvero diventare uno dei ritrovi più gettonati
dell’estate milanese.
Il Langosteria Fish Bar è comunque da provare, le eccellenti
portate di mare e la buonissima granita siciliana vi trasporteranno in pieno
Mediterraneo!