venerdì 20 marzo 2015

LE GIORNATE DI PRIMAVERA DEL FAI: IL GIARDINO DELLA KOLYMBETHRA

I soldi per viaggi e cultura sono sempre ben spesi. I meglio spesi! Metto mano al portafoglio volentieri se devo prenotare un volo, visitare un monumento o entrare in un museo. Ah, e ovviamente anche quando si tratta di deliziare il palato. Allo stesso tempo però, da buona ambasciatrice del low-cost quale sono, non mi faccio scappare le opportunità di poterlo fare risparmiando. E di occasioni ce ne sono a volontà. Le giornate di primavera del Fondo Ambiente Italiano sono una di queste. Il 21 e 22 marzo, semplicemente con un’offerta libera, potrete visitare uno o più dei ben 780 luoghi gestiti dal FAI sparsi in tutto lo stivale, alcuni dei quali aperti in via del tutto eccezionale per l’occasione.
Di certo nell’imminente weekend non mancherò di scoprire almeno uno dei posticini nascosti nei miei dintorni, ma l’occasione di visitare uno di questi gioiellini l’ho già sfruttata pochi giorni fa. No, non ho aspettato le giornate di primavera. D’altronde parliamo di luoghi dove l’arte o la natura, se non entrambe, la fanno da protagonista e, come ho detto prima e lo ribadisco, non penso ci siano quattrini meglio spesi.


Ma dove sono stata esattamente?
Al Giardino della Kolymbethra.
Ancora Sicilia. Esattamente nel cuore della meravigliosa Valle dei Templi, sulla quale non mi soffermerò perché mi auguro non ce ne sia bisogno.
Il motivo per cui voglio parlare del Giardino della Kolymbethra è perché si tratta di un’area verde bellissima, perché è uno dei luoghi del FAI, ma anche e soprattutto perché ho potuto constatare che purtroppo questo piccolo tesoro viene spesso snobbato. E senza nessunissima ragione!
L’ho già detto che siamo all’interno del magnifico parco archeologico agrigentino, un luogo da favola, tra i più belli al mondo e che fortunatamente attira viaggiatori da tutto questo mondo. Basti pensare che l’ultima volta che ci sono stata era un piovoso lunedì di marzo, ma fortunatamente non si può proprio dire che i visitatori scarseggiassero. Ciò mi ha veramente riempito il cuore di gioia! So bene che è un sito visitatissimo, ma il fatto che mi trovassi lì in un lunedì, non coincidente o ravvicinato ad alcuna festività, per di più con un tempo capriccioso e assolutamente inusuale per l’Isola, mi aveva fatto pensare che ne avrei potuto godere in esclusiva o quasi. Felicissima che non sia andata così!
Ma allora perché all’interno del Giardino della Kolymbethra, oltre a me e al maritozzo ho contato un unico altro esploratore??
Magari i 30 minuti che vi abbiamo trascorso non sono significativi e appena ce ne siamo andati è stato preso d’assalto? Bah, posso anche concedermi il beneficio del dubbio, ma non è che ne sia proprio convinta…
Allora forse perché il biglietto è a parte? No, dai, ditemi che non è così. L’ingresso al sito archeologico e al giardino è rispettivamente di 10€ e 4€, mentre se si fa il biglietto cumulativo se ne spendono 13. Mi rifiuto di credere che sia qualche monetina in più a bloccare i visitatori. Dai, con tutto il ben di Dio che sono sicura avrete ingurgitato durante il vostro soggiorno siculo, rinunciate a un arancino/a e a un cannolo, che tanto lo so che ne avete abusato, e dirottate su quest’angolo di paradiso. Poi sarà che trovo la Valle dei Templi talmente meravigliosa che secondo me 10€ sono pure pochi, quindi non vedo perché non investire quegli spicci per andare alla scoperta di un’altra meraviglia.
Oppure non sarà che passa in secondo piano perché non ben visibile agli occhi del visitatore? Mmmh, non credo. C’è un cartello bello grande con il logo FAI ben in vista e una frecciona ad indicare l’ingresso. Il giardino sì è nascosto, ma l’insegna d’ingresso, direi proprio di no. Ingresso che tra l’altro è nei pressi dei resti del Tempio dei Dioscuri. No, non passa inosservato. Poi capisco che si è storditi dalla bellezza dei templi e, in questa stagione anche dai colori dei mandorli e dei prati in fiore, ma direi che, anche se sicuramente meno affascinante, il cartello si vede, e come se si vede!
E allora perché? Perché tra i tanti visitatori del parco, solo 3 coraggiosi si sono avventurati in tal posto ignoto? Se ne avete anche una vaga idea, per favore fatemelo sapere. Così, giusto per capire.


Io intanto colgo l’occasione per parlavi di questo tesoro naturalistico e paesaggistico, sperando di convincervi a non tralasciarlo, anche se sicuramente già appagati dall’ineguagliabile bellezza dei templi agrigentini.
Il giardino della Kolymbethra è immerso in una piccola valle, infatti e necessario scendere alcuni gradini prima di giungere a fondo valle e poter procedere all’esplorazione.
Qui la natura è generosissima! I protagonisti sono di certo gli agrumi. Tutti quanti, nessuno escluso! Troverete alberi carichi di aranci, mandarini, mandaranci, limoni, cedri e pompelmi e sarete inevitabilmente avvolti dal loro profumo e abbagliati dalle loro tinte vivaci. Non mancano anche mandorli, olivi, fichi d’india, gelsi, ginestre e tante altre specie botaniche caratteristiche della macchia mediterranea che indisturbata regna sovrana. Nel mezzo di questa natura rigogliosa potrete inoltre scorgere gli antichi acquedotti e il caratteristico sistema di irrigazione tradizionale arabo.


A questo punto potete fare come me e il maritozzo. Dopo aver passeggiato a ritroso nella storia all’interno dell’area archeologica ed esservi fatti ipnotizzare dai colori e dai profumi della  Kolymbethra, godetevi una meritata pausa ristoratrice su una delle numerose panchine disseminate tra la ricca flora del giardino. Pausa nel nostro caso accompagnata da una fettona di sfincione e da qualche pasta di mandorla, opera di un panificio che abbiamo incrociato poco prima di imboccare la strada panoramica dei templi che ci avrebbe condotto in questo eden.

Che bella la vita!



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