Oggi vi parlo di un’eccentrica curiosità geografica che ha da sempre colpito amici e conoscenti a cui ne ho parlato o a cui ho mostrato le immagini scattate sul posto. Per farlo devo tornare alla primavera del 2013 e al mio viaggetto a zonzo per le magnifiche Fiandre. Ve ne avevo già parlato qui, quando vi ho portati nella bella Lovanio. Oggi invece andiamo nei pressi di Anversa, al confine con i Paesi Bassi. Anzi andiamo pure nei Paesi Bassi. Per la precisione la nostra meta sono due paeselli confinanti e apparentemente insignificanti che però hanno entrambi la particolarità di essere suddivisi in zone talvolta appartenenti al Belgio, altre all'Olanda. Sì, sì, avete capito bene! Mi rendo conto che può suonare strano, ma cercherò di rendere il più possibile chiara questa stramberia di confine.
Per comprendere meglio il tutto, è bene spendere due righe per una
brevissima lezione di geografia politico/urbana. E’ fondamentale infatti
conoscere il significato del termine exclave. L’exclave è un territorio
appartenente a un determinato stato sovrano – nel nostro caso il Belgio – ma collocato all’esterno dei confini della nazione di appartenenza, risultando così situato entro i confini geografici di uno stato straniero – in questo caso
i Paesi Bassi. A sua volta un enclave è un territorio interamente compreso
entro i confini di uno stato che però non è quello sovrano. In pratica nelle
due definizioni cambia il punto di vista: possiamo dire che come exclave stiamo
guardando a quel territorio dalla prospettiva dello stato sovrano o di
appartenenza ovvero il Belgio, mentre in quanto enclave ci si riferisce allo
stesso territorio dalla prospettiva dello stato “ospitante”, i Paesi Bassi. Spero di essere stata chiara, il che
vorrebbe anche dire aver una volta tanto fatto fruttare la mia laurea in
Scienze Politiche!
Chiariti i concetti, diamo un nome ai territori incriminati. Si tratta
della cittadina belga di Baarle-Hertog e di quella olandese di Baarle-Nassau. Baarle-Hertog
vede ricadere diverse aree di sua appartenenza all’interno del comune di
Baarle-Nassau. Baarle-Hertog possiede
quindi diverse exclavi naturalmente belga in territorio olandese.
L’exclave di Baarle-Hertog costituisce per la sua elevata frammentarietà il caso più complicato di exclave in Europa. I suoi confini difatti sono talmente articolati che alcune case e negozi sono fisicamente divisi tra le due nazioni! Per sapere entro quale stato ricadono dal punto di vista amministrativo questi edifici, bisogna osservare i numeri civici e i colori della bandierina nazionale a cui si accompagnano. I confini tra le due nazioni sono invece tracciati con una serie di croci bianche a cui si affiancano le sigle B e NL rispettivamente per Belgio e Paesi Bassi. Nonostante la storia dell’exclave di Baarle-Hertog possa effettivamente far sorridere, rappresenta una questione seria che si perpetua da diversi secoli e che è stata ufficialmente codificata per la prima volta nel trattato di Maastricht del 1843 e successivamente ripresa svariate altre volte per definirne nuovamente i confini, pur sempre sancendo la sovranità del Belgio sul gruppo di exclavi.
Ooops, abbiamo lasciato uno zaino in Belgio e l'altro in Olanda! |
Spostate di poco la sedia e potrete dire di aver sorseggiato il vostro caffè contemporaneamente in Olanda e in Belgio! |
Anche al cimitero è necessario indicare la nazionalità del caro estinto! |
Io e il maritozzo ci siamo recati in questa insolita località
usufruendo dell’ottima rete di trasporti pubblici belga. Da Anversa abbiamo
preso il treno per Turnhout e da qui il bus 406 diretto proprio a Baarle-Hertog,
passando attraverso la tranquilla campagna belga-olandese dove tra il verde
ogni tanto si ergevano splendide abitazioni nel tipico stile fiammingo. Il
viaggio è stato divertentissimo, soprattutto il tratto in bus. Quest’ultimo
infatti si conferma sempre il miglior mezzo di trasporto per interagire con le
persone del posto. Ok, non è che normalmente faccia fatica ad attaccar bottone
– il maritozzo mi dice sempre che sarei in grado di far parlare anche i muri! –
ma una volta ogni tanto io sono innocente, hanno fatto tutto gli altri! Sarà
che su un mezzo frequentato quasi esclusivamente da locali i forestieri balzano
subito all’occhio – noi poi con i nostri zaini al seguito non davamo certo adito a dubbi –
sta di fatto che abbiamo suscitato la curiosità prima di alcuni studenti di
ritorno da scuola, poi di un simpatico signore carico di borse della spesa. In
particolare il buon uomo, dopo essere sceso alla nostra stessa fermata ed
essere corso a casa a posare la spesa, è venuto a cercarci per il paesello ed è
stato con noi fino a quando abbiamo preso il bus per il ritorno. Davvero una
piacevole e istruttiva compagnia! E’ anche grazie a lui che non abbiamo
faticato a capire perché nelle zone olandesi, quelle quindi appartenenti al
comune di Baarle-Nassau, fossero in corso grandi festeggiamenti e tutto e tutti fossero tinti di arancione. Il caso ha voluto che fosse il 30
aprile, il Giorno della Regina, ovvero la festa nazionale più sentita in tutta
l’Olanda (per dovere di cronaca ora questa festività è stata sostituita dal Giorno
del Re che viene celebrato qualche giorno prima, il 27 aprile). E’ stato
davvero strano notare il fortissimo contrasto tra le aree di appartenenza
belga e quelle di appartenenza olandese. Nelle prime regnava la tranquillità di
un normalissimo giorno feriale in un piccolo paese di provincia, era però sufficiente oltrepassare
una linea ed eccoci nelle seconde dove impazzavano musica, balli e ci si dava
alla pazza gioia.
Un negozio diviso a metà... |
A volte è proprio strano questo mondo, non credete? J
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