domenica 26 aprile 2015

EILEEN'S SPECIAL CHEESECAKE, NEW YORK



Che io ami la buona tavola è una verità ormai assodata. Tolta l’erba (no, non scriverò mai odi agli ortaggi a foglia verde), provo tutto e mangio quasi tutto ma ho un tallone d’Achille: la pasticceria. La amo al un punto tale che non solo provo immenso piacere nel degustare una cremosa leccornia zuccherosa, ma anche nel prepararla con le mie mani. Nella mia umile dimora l’ingresso a merendine e a dolci industriali è consentito solo nei casi di estrema emergenza ovvero quando torno da un viaggio e non ho niente di pronto per la colazione o quando quella nuova porcata sullo scaffale del supermercato  mi fa l’occhiolino, convincendomi che non posso proprio non provarla almeno una volta. Alla colazione e alla merenda infatti ci penso io, a meno che non decida di viziarmi concedendomi il lusso di saccheggiare una delle mie pasticcerie preferite. Naturalmente qualsiasi provincia italiana o remota parte dell’universo io stia esplorando, non mancherò di varcare l’ingresso in un numero inimmaginabile di dolci ritrovi per gustarmi la specialità locale in tutte le sue possibili varianti. Provate un po’ a immaginare cosa sono stata capace di fare a New York, soprattutto considerando che ho uno spiccato debole per la pasticceria anglosassone. Le pause zuccherose nella Grande Mela sono state decisamente frequenti, ho testato sul campo molte più bakery di quelle che avevo previsto, anzi potrei azzardare che ho provato più bakery io di quanto possa fare mediamente un newyorkese in tutta la sua vita! Un dolce che non mi sono fatta mai mancare è stata la cheesecake. Ho un rapporto che definirei involontariamente conflittuale con questo dolce, in quanto tendenzialmente lo amo ma nella realtà mi ritrovo spesso ad odiarlo. Mi spiego meglio: se fatto come Dio comanda è assolutamente uno dei miei dessert preferiti, peccato che sia più probabile vincere la lotteria che trovare una cheesecake meritevole di questo titolo. O è troppo acida o è troppo dolce. Oppure, errore diffusissimo, dal prepotente sapore di formaggio, che è sì il suo ingrediente principale, ma che, se tutti quanti gli ingredienti fossero stati ben miscelati e correttamente proporzionati, non si dovrebbe assolutamente percepire. Sta di fatto che per gustarmi una cheesecake da 10 e lode, beh, e non dite che pecco di modestia, la devo preparare da me. Se invece vivessi a New York potrei tranquillamente farne a meno, perché qui fanno una cheesecake in grado di far tornare in vita il capostipite della specie umana! In qualsiasi bakery da me provata, la cheesecake è stata il pezzo forte, assolutamente memorabile. Non mi sembrava vero! Forse non avrei dovuto esserne così sorpresa, visto che il dolce tipico della città è proprio la New York cheesecake, ma dopo tante delusioni, anche in luoghi dove questa torta fa parte della tradizione, diciamo che, pur essendo speranzosa, non ci avrei scommesso un penny. Beh, avrei sbagliato perché i pasticceri newyorkesi sanno come fare un’ottima cheesecake, accidenti se lo sanno! In particolare sono specializzati nella versione cotta al forno, infatti la New York cheesecake è rigorosamente “baked”. Vi assicuro quindi che con questo dolce nella Grande Mela andrete di certo a botta sicura, ma, a mio parere, se volete il top andate da Eileen Avezzano. Per me lei è la regina della cheesecake e io le giuro devozione eterna.


La sua piccola pasticceria, la “Eileen’s special cheesecake”, si trova a Nolita, un minuscolo quartiere di Lower Manhattan, incastrato tra Little Italy e Soho. Nolita infatti significa letteralmente North of Little Italy, anzi in passato era parte di Little Italy (d’altronde anche il cognome di Eileen rimanda a origini nostrane). Sappiamo però che la storica enclave italiana con il tempo si è andata sempre più riducendo, trasferendosi altrove o perché fagocitata dagli immigrati con gli occhi a mandorla. Questa zona invece si è trasformata in un quartiere alternativo di gran moda, dove giovani designer, creativi e artisti hanno aperto i loro negozi che espongono capi ed oggetti decisamente originali. Qui abbondano i caffè che, come le sue stradine acciottolate, sono prevalentemente frequentati da newyorkesi doc. Anche la Eileen’s Special Cheesecake non si trova certo nella zona più di passaggio di Manhattan, ma è facilmente raggiungibile in quanto a due passi dalla stazione metro di Spring Street, sulla linea sei. C’è inoltre da aggiungere che il locale passa piuttosto inosservato, non solo perché minuscolo ma anche perché molto semplice e spartano, volendo poco attraente. Ecco, io lo adoro anche per questo motivo. Sì, perché io amo i posti veri, autentici. Non cerco il locale fighetto, identico a Milano, come a Tokio o a Londra. Anche l’ambiente ha la sua importanza, e se mi trovo a New York, seppure nel bel mezzo di Manhattan, voglio respirare la tipica atmosfera informale della provincia americana. Da Eileen non solo è proprio così, ma sembra pure di essere rimasti fermi agli anni 70, quando la pasticceria ha aperto i battenti. 


Pur avendo quindi solo varcato la soglia della bakery, già ne sono conquistata. Mi avvicino alla vetrina dei dolci e scoppia l’amore: tante piccole cheesecake tonde, dai mille colori e dai mille gusti. Una sorpresa, non solo per l’impatto visivo, ma ancora una volta anche per la filosofia del locale. In qualsiasi altra bakery della città la cheesecake viene per lo più servita a fette, in qualunque caso le porzioni sono titaniche. Da Eileen no. Qui il tutto è servito in monoporzioni a mio parere della giusta grandezza, decisamente sottodimensionate se paragonate allo standard USA. Prediligendo da sempre le monoporzioni che trovo molto pratiche ed eleganti, ma soprattutto perché mi permettono di fare più assaggi, non posso che approvare la scelta. Allo stesso modo condivido la decisione di specializzarsi in un unico prodotto, anche se bisogna dire che da Eileen potete trovare anche altri tipi di dolci, ma con un rapporto di almeno 90 – 10 a favore delle cheesecake. Dimenticavo di aggiungere che sebbene sul posto potete consumare solo monoporzioni, potete trovare oppure ordinare  cheesecake delle dimensioni standard di una qualsiasi torta per l'asporto.


Ok, tante belle premesse, ma finalmente è arrivato il momento cruciale, quello dell’assaggio. Di fronte a una ventina di gusti, la scelta è  stata piuttosto tormentata. Francamente le avrei assaggiate tutte, ma alla fine, giusto per non farmi mancare niente, mi sono buttata su ananas, caramello salato, red velvet e cioccolato con caramello. Estasi. Una vera goduria per il palato. Base compatta, morbida ma fragrante. Ripieno soffice, vellutato, ma corposo. Nel complesso un dolce fresco e leggero di una bontà inimmaginabile. Una più buona dell’altra, ma la mia preferita è stata senza dubbio la red velvet  cheesecake che, delicatissima, si scioglieva letteralmente in bocca. Posso affermare con certezza che è stato uno dei dolci migliori che abbia provato in tutta la mia vita. Una squisitezza!


Eileen, che ho avuto il piacere di incontrare e con la quale mi sono ovviamente più che complimentata, dev'essere una maga. Da lì non me ne sarei più andata, avrei potuto continuare all’infinito. Non è che il suo tocco segreto è qualche sostanza proibita?? Boh, sta di fatto che questo localino di pochi metri quadri e meno di una decina di sgabelli, è una tappa imperdibile a New York. Lo dicono anche I numerosi articoli appesi alle pareti, tutti intenti a  celebrare la bontà di questa cheesecake. Qui c’è anche il mio omaggio, sicuramente meno autorevole ma scritto con il cuore e con le papille gustative che, ancora in festa, ringraziano.


Eileen ha proprio ragione nel definire la sua cheesecake “a treat that’s hard to beat”. 
E naturalmente “made with love”.


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